| La 
                                capacità di modulazione della forza isometrica 
                                può influenzare labilità motoria 
                                specifica?di Gian Nicola 
                                Bisciotti (1)(2), Sandra Greco (1), Silvano Marcucci
 1) 
                                Istituto Superiore di Educazione Fisica, Torino 
                                (Italia) . 2) Laboratorio di Scienza dello Sport, 
                                UFR  STAPS di Besançon. (Francia). 
                                3) Istituto Tecnico Paolo Belmesseri, Pontremoli 
                                (Italia). Abstract: 
                                I valori di forza isometrica vengono spesso 
                                assunti, sia come indici di base nella parametrizzazione 
                                dellallenamento, sia come fattori predittivi 
                                della performance dinamica, classicamente gli 
                                aspetti della contrazione isometrica maggiormente 
                                indagati sono la Massima Forza Isometrica (MIF) 
                                ed il Rateo di Sviluppo della Forza Isometrica 
                                (RDF). Nel 
                                presente studio viene esaminato un particolare 
                                aspetto della contrazione isometrica, sino ad 
                                oggi scarsamente indagato, definibile come la 
                                capacità di modulazione di questultima, 
                                ossia la possibilità di riprodurre con 
                                la maggior precisione possibile una percentuale 
                                ben precisa della Massima Forza Isometrica. 7 
                                giocatori basket di medio livello si sono sottoposti 
                                ad un test atto a valutare la capacità 
                                di modulazione della forza isometrica, i risultati 
                                ottenuti sono stati in seguito correlati ad una 
                                performance dinamica costituita dallabilità 
                                dimostrata nellesecuzione di un gesto motorio 
                                complesso come il tiro libero nella pallacanestro. 
                                I risultati indicano lesistenza di patter 
                                di modulazione specifici per alcune particolari 
                                condizioni di contrazione, tuttavia la mancanza 
                                di correlazione con la performance dinamica comporta 
                                una serie di considerazioni incentrate sulla differenza 
                                degli schemi di attivazione neuromuscolare tra 
                                test isometrici e performance basate sulla contrazione 
                                dinamica. Parole 
                                chiave: Valutazione della performance dinamica, 
                                Forza isometrica massimale , Capacità di 
                                modulazione della forza isometrica, Riproducibilità 
                                del movimento. INTRODUZIONE La 
                                precisione di un movimento viene influenzata in 
                                maniera più o meno importante dalla capacità 
                                di produrre unadeguata tensione muscolare 
                                in rapporto alle richieste di forza del movimento 
                                stesso, in altre parole in molti movimenti sportivi 
                                la capacità di modulare adeguatamente la 
                                forza nellesecuzione del gesto specifico 
                                condiziona spesso la sua precisione esecutiva. Ad 
                                esempio i volteggi al cavallo della ginnastica 
                                artistica sono essenzialmente caratterizzati dalla 
                                forza di impulso al momento dello stacco e dalla 
                                spinta delle braccia, in questo caso la forza 
                                utilizzata non deve essere massimale, come ad 
                                esempio nei salti dellatletica leggera, 
                                bensì modulata ed adeguata in rapporto 
                                al tipo di volteggio che si intende eseguire. Questa 
                                capacità di modulare lapplicazione 
                                della forza muscolare in rapporto alle richieste 
                                esecutive del gesto, ricopre un ruolo importante 
                                nellapprendimento della tecnica; rimanendo 
                                allesempio del volteggio sopracitato, lallenatore, 
                                osservando lesecuzione del gesto, cerca 
                                di capire quale sia la forza di stacco e quella 
                                di spinta delle braccia, le confronta con un ideale 
                                modello esecutivo e se necessario, corregge lesercitazione 
                                successiva ( Meinel e Shnabel 1992; Schmidt, 1993.). Lo 
                                stesso approccio metodologico può essere 
                                utilizzato nel nuoto, valutando la bracciata e 
                                la battuta delle gambe, fornendo in tal modo allatleta 
                                delle informazioni utili per la loro correzione 
                                o regolazione, oppure nello sci di fondo per ciò 
                                che concerne la spinta delle braccia e delle gambe. Nella 
                                disciplina del tiro con l'arco ad esempio una 
                                caratteristica peculiare degli atleti di alto 
                                livello è la capacità di riprodurre 
                                con la maggior precisione possibile l'esatta quantità 
                                di forza necessaria all'ottenimento della massima 
                                precisione del tiro, quest'ultima capacità 
                                cresce infatti pressoché linearmente con 
                                l'aumentare della qualificazione dell'atleta, 
                                tanto che nei campioni di classe internazionale 
                                l'errore registrabile nella riproduzione della 
                                quantità di forza ideale richiesta nella 
                                messa in tensione della corda (D F) risulta 
                                essere di circa 6 volte inferiore rispetto al 
                                principiante (Vercho_anskij, 1987). In 
                                termini generali di controllo nervoso della funzione 
                                muscolare, la regolazione della produzione di 
                                forza può avvenire essenzialmente attraverso 
                                un meccanismo di reclutamento spaziale, ossia 
                                attraverso il coinvolgimento di nuove unità 
                                motorie, o attraverso un reclutamento di tipo 
                                temporale, modalità che si verifica nel 
                                momento in cui dallo stesso terminale sinaptico 
                                avvengono scariche di mediatore chimico ad intervalli 
                                minori di 15 millisecondi luna dallaltra 
                                (Fox e coll., 1995). Tuttavia 
                                la capacità specifica legata a questo aspetto 
                                della funzione muscolare, definibile come "l'abilità 
                                di modulazione delle caratteristiche forza-tempo 
                                del compito motorio" (Berhman e coll., 1992) è 
                                stata a nostra conoscenza scarsamente indagata 
                                soprattutto in rapporto a gesti tecnico-sportivi 
                                ben precisi .  In 
                                effetti il solo aspetto ben indagato in questo 
                                senso è la riproducibilità del valore 
                                massimale di MIF (Heinonen e coll., 1994; Bemben 
                                e coll., 1992) oppure di altri aspetti legati 
                                indirettamente alla produzione di forza, come 
                                la riproducibilità del picco di potenza 
                                durante un esercizio di sprint massimale effettuato 
                                su cicloergometro (Williams e Amstrong, 1993), 
                                oppure la riproducibilità del segnale elettromiografico 
                                durante un esercizio che comporti una contrazione 
                                isometrica o dinamica massimale (Heinonen e coll., 
                                1994; Mero e Komi 1990; Golhofer e coll., 1990). Tutti 
                                questi studi, non hanno comunque indagato sulla 
                                relazione intercorrente tra la riproducibilità 
                                del fenomeno considerato e la performance dinamica, 
                                inoltre tutti i tipi di protocollo adottati si 
                                sono rivolti ad attivazioni muscolari di tipo 
                                massimale, rimane quindi poco conosciuto in tal 
                                senso il comportamento del muscolo in condizioni 
                                di attivazione sub-massimale. Solo 
                                più recentemente alcuni ricercatori si 
                                sono interessati alla riproducibilità spaziale 
                                del gesto, vista come un parametro atto a discriminare 
                                la correttezza del gesto tecnico, tipica dellatleta 
                                di alto livello, da quello più approssimativo 
                                del principiante o comunque dellatleta di 
                                livello tecnico inferiore. Attraverso 
                                lanalisi cinematografica tridimensionale, 
                                alcuni studi hanno potuto dimostrare come in diverse 
                                discipline sportive come il karate, la ginnastica 
                                artistica ed il tennis, il gesto dellatleta 
                                di alto profilo agonistico sia caratterizzato 
                                da una maggiore riproducibilità spaziale 
                                rispetto a quello del principiante (Ferrario e 
                                coll., 1994a; Ferrario e coll., 1994b; Ferrario 
                                e coll., 1995; Sforza e coll., 1998). Questi 
                                dati, che si rivolgono essenzialmente ad un analisi 
                                puramente cinematica del gesto, sottintenderebbero 
                                comunque anche unalta riproducibilità 
                                delle forze che generano il movimento. Ciò 
                                nonostante, probabilmente non in tutte le discipline 
                                sportive questa capacità di modulare opportunamente 
                                la forza potrebbe rivestire la stessa importanza, 
                                infatti in alcuni gesti nei quali si richieda 
                                un estrema precisione spaziale, unita ad un impegno 
                                di forza relativamente poco importante, altri 
                                fattori neurofisiologici potrebbero essere altrettanto 
                                determinanti nella meccanica esecutiva del gesto 
                                . Diviene 
                                a questo punto interessante indagare quali e quanti 
                                gesti motori e discipline sportive si dimostrano 
                                maggiormente influenzabili dalla capacità 
                                di riprodurre con precisione una forza sub-massimale, 
                                anche e soprattutto in vista di un possibile utilizzo 
                                di indagini basate su questo principio ed unite 
                                allindagine cinematica, come mezzo di controllo 
                                e correzione dellallenamento. POPOLAZIONE 
                                 La 
                                popolazione considerata era costituita da 7 giocatori 
                                di medio livello (serie C2 ) la cui età, 
                                peso ed altezza erano rispettivamente pari a 23+4 
                                anni (media +deviazione standard), 78 +5.4 
                                kg e 182 +5.6 cm.  Tutti 
                                i soggetti sono stati preventivamente informati 
                                dello scopo della ricerca ed hanno continuato 
                                nella loro regolare pratica di allenamento durante 
                                tutto il periodo dei test. PROTOCOLLO 
                                E METODI Test 
                                tecnico di precisione di tiro  Per 
                                verificare limportanza della capacità 
                                di regolazione nellintensità della 
                                forza applicata nellambito del basket abbiamo 
                                considerato il gesto maggiormente standardizzabile 
                                e riproducibile ossia il tiro libero. Ad 
                                ogni soggetto è stato richiesto di effettuare 
                                20 tiri liberi dalla lunetta calcolandone la percentuale 
                                di successo, durante lesecuzione dei tiri 
                                è stato misurato e standardizzato langolo 
                                articolare di partenza sia a livello dellarticolazione 
                                del ginocchio e del gomito che tra braccio e busto 
                                (foto 1.). Prima dell'esecuzione del test tecnico 
                                ogni soggetto ha eseguito una fase di riscaldamento 
                                secondo le proprie normali abitudini di allenamento, 
                                ogni soggetto infine è stato preventivamente 
                                informato sullo scopo della ricerca e sui rischi 
                                ad essa connessi.  Test 
                                dinamometrico Dopo 
                                il test di tipo tecnico, ogni soggetto è 
                                stato sottoposto ad un test specifico di misurazione 
                                della forza isometrica utilizzando una piattaforma 
                                di forza a strain gauge (Tecmachine PF 350, Andrezieux-Boutheon, 
                                France), posta al di sotto di uno speciale Multi 
                                Power la cui asta poteva essere bloccata allaltezza 
                                desiderata permettendo così allatleta 
                                di riprodurre gli stessi angoli articolari utilizzati 
                                durante la prova di tiro libero. Il 
                                test era strutturato attraverso quattro diverse 
                                modalità di contrazione isometrica : Nella 
                                prima prova ogni soggetto posizionava larto 
                                superiore sulla sbarra riproducendo gli stessi 
                                angoli articolari utilizzati durante la prova 
                                di tiro ed effettuava una spinta massimale verso 
                                lalto della durata di ~ 3 
                                secondi (foto 2) (Wilson e coll., 1995) In 
                                questo tipo di test i soggetti furono istruiti 
                                a produrre il massimo della forza nel minimo tempo 
                                possibile (Bemben e coll., 1990.) evitando di 
                                applicare qualsiasi tipo di contrazione muscolare 
                                prima dellinizio del test (Viitasalo, 1982). Venivano 
                                effettuate tre prove intervallate da una pausa 
                                di recupero passivo di 3' e veniva ritenuta valida 
                                la prova durante la quale era stato registrato 
                                il maggior valore di forza isometrica. Tale valore 
                                veniva quindi assunto come valore di MIF della 
                                muscolatura implicata nel gesto specifico del 
                                tiro. Nelle 
                                rimanenti tre modalità di contrazione isometrica 
                                previste dal protocollo di test , era richiesto 
                                allatleta di cercare di riprodurre lo stesso 
                                tipo di spinta esercitando rispettivamente il 
                                30%, il 50% ed il 90% del valore di MIF registrato 
                                nella prima prova . Per ogni percentuale di contrazione 
                                richiesta venivano effettuate tre esecuzioni (intervallate 
                                da 2' di recupero passivo) considerandone infine 
                                la media . Durante tutta la batteria di test dinamometrici 
                                l'atleta non riceveva nessun tipo di informazione 
                                di ritorno inerente la performance registrata 
                                in modo tale da evitare ogni tipo di retrocontrollo 
                                in biofeedback. Lo 
                                stesso protocollo di test veniva riproposto per 
                                la muscolatura estensoria delle gambe e per il 
                                sinergismo muscolare di spinta tra muscolatura 
                                delle braccia e muscolatura delle gambe. Prima 
                                dell'esecuzione del test dinamometrico ogni soggetto 
                                ha eseguito unadeguata fase di riscaldamento 
                                e le prove sono state effettuate in modo randomizzato. I 
                                segnali acquisiti dalla piattaforma erano campionati 
                                con una frequenza di risonanza pari a 200 Hz per 
                                mezzo di una scheda di acquisizione a 12 bits 
                                (National Instruments France, tipo PC-LPM16, Le 
                                Blanc-Mesnil, Francia), i dati erano registrati 
                                su di un PC Pentium 166 Hz ed analizzati attraverso 
                                un programma specificatamente concepito sviluppato 
                                in VisualBasic 3.0 (Microsoft Corporation). STATISTICA 
                                 Sono 
                                state calcolati gli indici statistici di base 
                                ( media, varianza e deviazione standard) per tutte 
                                le variabili considerate, è stata inoltre 
                                calcolata la percentuale di riuscita dei tiri 
                                liberi per ogni giocatore attribuendo 1 punto 
                                ad ogni tiro effettuato con successo e 0 punti 
                                ai tiri falliti.  E' 
                                stato infine calcolato lo scarto in valore assoluto 
                                (D Fass.) tra il valore esatto corrispondente 
                                alla percentuale di forza isometrica richiesta 
                                (D Fa) e la media dell'effettivo risultato 
                                registrato durante il test dinamometrico ( D 
                                Fb), sono stati in tal modo calcolate le differenza 
                                assoluta tra i valori di D Fa 30% e D 
                                Fb 30% , D Fa 50% e D Fb 50% , D Fa 
                                90% e D Fb 90% per tutte le modalità 
                                esecutive considerate. La 
                                differenza statistica tra le medie dei valori 
                                ottenuti è stata verificata attraverso 
                                un test non parametrico di Wilcoxon. I 
                                valori dinamometrici sopraindicati ed i valori 
                                di percentuale di riuscita dei tiri liberi, registrati 
                                durante il test di tecnico di precisione di tiro, 
                                sono stati tra loro correlati attraverso una correlazione 
                                lineare multipla La 
                                significatività statistica è stata 
                                posta a p<0.05. RISULTATI 
                                 La 
                                percentuale di tiri riusciti e risultata pari 
                                al 69.28 + 13.04% . Langolo 
                                utilizzato durante il tiro, misurato a livello 
                                dellarticolazione del gomito, è risultato 
                                essere di 137.14 + 7.22° mentre langolo 
                                braccio busto è stato pari a 140.13+6.4, 
                                il valore di MIF della muscolatura estensoria 
                                delle braccia misurata a questa angolazione è 
                                risultata essere 248.86 +51.95 N. Langolo 
                                misurato a livello dellarticolazione del 
                                ginocchio in condizioni di tiro era pari a 90.85 
                                + 13.1° e la MIF della muscolatura 
                                estensoria degli arti inferiori rilevata a tale 
                                angolazione era uguale a 2171.43 + 397.3 
                                N. La 
                                MIF misurata a livello dei tre angoli articolari 
                                sopraindicati relativa al sinergismo muscolare 
                                degli estensori delle braccia e delle gambe è 
                                risultata uguale a 297.14 + 32.88 N.  D 
                                Fass. riguardante la differenza tra D Fa30% 
                                e D Fb30% a carico della muscolatura estensoria 
                                delle braccia (D F ass.30%br.) è stata 
                                pari a 55.60 + 37.58 N, per ciò 
                                che riguarda la differenza tra D Fa50% e D 
                                Fb50% e D Fa90% e D Fb90% (D Fass.50%br 
                                e D Fass.90%br.) i valori sono stati rispettivamente 
                                39.74 + 29 N e 10.47 + 4.15 N. D 
                                Fass. riguardante la differenza tra D Fa30% 
                                e D Fb30% a carico della muscolatura estensoria 
                                delle gambe (D Fass.30%ga.) è stata 
                                pari a 455.66 + 347.38 N, mentre per ciò 
                                che riguarda la differenza tra D Fa50% e D 
                                Fb50% e D Fa90% e D Fb90% (D Fass.50%ga. 
                                e D Fass.90%ga) i valori sono stati rispettivamente 
                                300.43 + 200.91 N e 251.46 + 65.24 
                                N. D 
                                Fass. riguardante la differenza tra D Fa30% 
                                e D Fb30% a carico del sinergismo muscolare 
                                degli estensori delle braccia e delle gambe (D 
                                Fass.30%br+ga) è stata pari a 96.81 + 
                                55.96 N, mentre per ciò che riguarda la 
                                differenza tra D Fa50% e D Fb50% e D 
                                Fa90% e D Fb90% (D Fass.50%br+ga e D 
                                Fass.90%br+ga) i valori registrati sono state 
                                rispettivamente 51.33 + 34.78 N e 26.79 
                                + 12.15 N. Le 
                                medie dei valori D Fa e D Fb, ossia la 
                                corretta percentuale di forza richiesta (D 
                                Fa) e quella realmente prodotta, (D Fb) hanno 
                                fatto registrare una differenza statisticamente 
                                significativa (p<0.01) ad eccezione di D 
                                Fa90% e D Fb90% per tutte le modalità 
                                testate. I 
                                D Fass. relativi a tutte le modalità 
                                considerate non si sono rivelati significativamente 
                                correlati alla percentuale di precisione dei tiri 
                                liberi, i risultati sono riportati in dettaglio 
                                nella matrice di correlazione allegata .  
                                
                                   
                                    |  | % 
                                        Tiri 
                                     | D 
                                        Fass. 30% br. 
                                     | D 
                                        Fass. 50% br. 
                                     | D 
                                        Fass. 90% br 
                                     | D 
                                        Fass. 30% ga. 
                                     | D 
                                        Fass. 50% ga. 
                                     | D 
                                        Fass. 90% ga. 
                                     | D 
                                        Fass. 30%br.+ga. 
                                     | D 
                                        Fass 50% br.+ga. 
                                     | D 
                                        Fass. 90% br.+ga.. 
                                     |   
                                    | % 
                                        Tiri 
                                     | 1.00 
                                     | 0.64 
                                     | 0.55 
                                     | -0.31 
                                     | 0.54 
                                     | 0.27 
                                     | -0.32 
                                     | -0.04 
                                     | 0.63 
                                     | -0.05 
                                     |   
                                    | D 
                                        Fass. 30% br 
                                     |  | 1.00 
                                     | 0.92*** 
                                     | -0.35 
                                     | 0.94*** 
                                     | 0.78** 
                                     | -0.41 
                                     | 0.32 
                                     | 0.80** 
                                     | -0.36 
                                     |   
                                    | D 
                                        Fass.50% br 
                                     |  |  | 1.00 
                                     | -0.17 
                                     | 0.88*** 
                                     | 0.79** 
                                     | -0.26 
                                     | 0.57 
                                     | 0.89*** 
                                     | -0.37 
                                     |   
                                    | D 
                                        Fass. 90% br 
                                     |  |  |  | 1.00 
                                     | -0.36 
                                     | 0.18 
                                     | 0.97*** 
                                     | 0.24 
                                     | -0.27 
                                     | -0.09 
                                     |   
                                    | D 
                                        Fass. 30% ga. 
                                     |  |  |  |  | 1.00 
                                     | 0.84** 
                                     | -0.42 
                                     | 0.36 
                                     | 0.79** 
                                     | -0.59 
                                     |   
                                    | D 
                                        Fass. 50% ga. 
                                     |  |  |  |  |  | 1.00 
                                     | 0.10 
                                     | 0.50 
                                     | 0.60 
                                     | -0.68* 
                                        
                                     |   
                                    | D 
                                        Fbass.90% ga. 
                                     |  |  |  |  |  |  | 1.00 
                                     | 0.01 
                                     | -0.43 
                                     | 0.07 
                                     |   
                                    | D 
                                        Fass.30% br.+ga. 
                                     |  |  |  |  |  |  |  | 1.00 
                                     | 0:69* | -0.56 
                                     |   
                                    | D 
                                        Fass.50%  br.+ga. 
                                        
                                     |  |  |  |  |  |  |  |  | 1.00 
                                     | -0.48 
                                     |   
                                    | D 
                                        Fass.90% br.+ga. 
                                        
                                     |  |  |  |  |  |  |  |  |  | 1.00 
                                     |  * 
                                p< 0.05 ** p< 0.01 *** p< 0.001  
                                DISCUSSIONE La 
                                differenza significativa tra i valori di D 
                                Fb 30%, D Fb 50% a carico della muscolatura 
                                estensoria delle braccia (D F br), delle gambe 
                                (D F ga), della loro produzione sinergica 
                                di forza (D F br+ga) ed i rispettivi valori 
                                D Fa, indicano la difficoltà nella 
                                modulazione della forza incontrata dai soggetti 
                                nel momento in cui veniva loro richiesta una percentuale 
                                relativamente bassa della propria MIF; al contrario 
                                la regolazione della forza sembrerebbe essere 
                                molto facilitata nel momento in cui venga richiesta 
                                la riproduzione di una percentuale elevata della 
                                MIF, i valori di D Fb 90% infatti non differiscono 
                                in modo statisticamente significativo dai valori 
                                del rispettivo D Fa sia per quello che riguarda 
                                la muscolatura delle braccia e delle gambe che 
                                la loro sinergia. Dal 
                                momento che la produzione di forza in regime di 
                                contrazione isometrica avviene soprattutto attraverso 
                                un reclutamento di tipo spaziale (Bosco, 1997), 
                                si potrebbe avanzare lipotesi di una difficoltà 
                                di precisione nellambito del reclutamento 
                                spaziale nel caso di coinvolgimento di un basso 
                                numero di unità motrici, come avviene nel 
                                caso di richieste di forza inferiori al 50% della 
                                propria MIF , al contrario la modulazione di percentuali 
                                più importanti della MIF sembrerebbe richiedere 
                                minori difficoltà esecutive. Gli 
                                alti valori di correlazione registrati tra D 
                                Fass. 30% br, D Fass. 50% br e gli omologhi 
                                valori a carico della muscolatura delle gambe 
                                (r compreso tra 0.97 e 0.78, p compreso tra 0.001 
                                e 0.05) e tra D Fass. 90% br e D Fass. 
                                90% ga (r = 0.97, p<0.001), potrebbero indicare 
                                la presenza di due pattern di modulazione neuromuscolare 
                                comuni per gli arti superiori ed inferiori, di 
                                cui uno, come precedentemente suggerito, più 
                                efficace e specifico per richieste di riproduzione 
                                di forza vicine alla forza isometrica massimale 
                                e laltro, meno efficiente, specifico per 
                                la riproduzioni di percentuali di forza relativamente 
                                basse, questi tipi di pattern di modulazione neuromuscolare 
                                verrebbero comunque perturbati quando la richiesta 
                                di modulazione di forza venga ad interessare simultaneamente 
                                la muscolatura degli arti superiori ed inferiori, 
                                come starebbe ad indicare lassenza di correlazioni 
                                statisticamente significative tra D Fass. 
                                30% br+ga, D Fass. 50% br+ga, D Fass. 
                                90% br+ga e le altre variabili considerate. Tuttavia 
                                la sostanziale mancanza di correlazione tra i 
                                suddetti valori e la precisione nellesecuzione 
                                del gesto tecnico, ci suggeriscono come la capacità 
                                di modulazione della forza isometrica rimanga 
                                specificatamente legata a questo tipo di attivazione 
                                muscolare e come questi pattern di controllo neuromuscolare 
                                cambino sostanzialmente durante lattivazione 
                                muscolare di tipo dinamico. Questa 
                                mancanza di correlazione tra le variabili relative 
                                alla modulazione della forza per tutte le tre 
                                situazioni indagate e la precisione motoria del 
                                gesto tecnico, può essere in effetti spiegata 
                                attraverso la differenza dei pattern di attivazione 
                                neuromuscolare della contrazione isometrica rispetto 
                                a quella dinamica. A questo proposito recentemente 
                                Murphy e Wilson (1996) utilizzando analisi di 
                                spettro hanno evidenziato come attivazioni isometriche 
                                e dinamiche siano caratterizzate, sia da diversi 
                                pattern di reclutamento delle unità motorie, 
                                che da diverse frequenze di scarica. Le 
                                unità motorie infatti potrebbero seguire 
                                il classico principio di reclutamento di Hennemann 
                                e coll. (1965) solamente in particolari condizioni 
                                di attivazione isometrica , mentre lattivazione 
                                di tipo dinamico potrebbe comportare un pattern 
                                di reclutamento molto diverso (Person, 1974; Caldwell 
                                e coll.,1993; Nakazawa e coll., 1993; Bosco e 
                                coll., 1995). Infatti 
                                occorre sottolineare come lattività 
                                elettromiografia (IEMG rms) sia notevolmente superiore 
                                nel caso di un movimento balistico rispetto ad 
                                unattivazione muscolare isometrica, sottolineando 
                                appunto la differenza dei due pattern di attivazione 
                                (Bosco e coll., 1997; Desmet e Godaux, 1977). Tutti 
                                gli Autori sopracitati concordano nellaffermare 
                                che in caso di contrazioni isometriche sia le 
                                Ft che le St contribuiscono allo sviluppo della 
                                forza, mentre, nel caso di movimenti dinamici 
                                di tipo balistico, le Ft sembrano contribuire 
                                maggiormente nello sviluppo della tensione muscolare 
                                rispetto alle St. In 
                                effetti laumento dellattività 
                                elettrica in un movimento di tipo balistico può 
                                essere attribuita al fatto che le Ft possiedono 
                                un potenziale di azione molto più elevato 
                                rispetto alle St (Bosco e coll., 1979).  Inoltre 
                                come precedentemente ricordato nella contrazione 
                                isometrica lincremento della tensione avviene 
                                soprattutto attraverso il reclutamento di nuove 
                                unità motorie, è possibile infatti 
                                notare una correlazione di tipo lineare tra incremento 
                                di tensione e laumento della IEMG (Bosco, 
                                1997). Al 
                                contrario, in un'attivazione dinamica lattività 
                                elettrica subisce un incremento statisticamente 
                                significativo nel passaggio dal 40 al 50 % del 
                                carico massimale, al di sopra di questo limite 
                                è possibile notare un appiattimento dellattività 
                                elettrica , il che dimostrerebbe come già 
                                al 50% del carico massimale siano già state 
                                reclutate tutte le unità motorie possibili 
                                ed un ulteriore aumento della tensione possa avvenire 
                                solo attraverso un aumento della frequenza di 
                                scarica (Bosco, 1997). Questa 
                                dati ci inducono inoltre a sottolineare la prudenza 
                                da utilizzarsi nellinserimento di metodiche 
                                di allenamento della forza basate sul regime di 
                                contrazione isometrico, in discipline nelle quali 
                                gli schemi di attivazione specifici siano essenzialmente 
                                dinamici, al fine di non creare delle possibili 
                                interferenza negative con la performance.  Come 
                                ulteriore argomentazione sulla mancanza di correlazione 
                                tra modulazione della forza isometrica e precisione 
                                del gesto tecnico, dobbiamo considerare come la 
                                regolazione della cinetica di un gesto complesso 
                                come quello del tiro libero comporti unindubbia 
                                difficoltà coordinativa ed una non facile 
                                gestione spaziale del gesto stesso .  Nellesecuzione 
                                del tiro la percezione tattile della palla tra 
                                le mani rappresenta sicuramente unimportante 
                                forma di informazioni di tipo cinestetico ( Meinel 
                                .e Shnabel, 1992).  La 
                                sensibilità cinestetica ci informa, in 
                                termini generali, della posizione dei nostri segmenti 
                                corporei nellambiente circostante, consentendoci 
                                di eseguire movimenti armonici e coordinati, tutte 
                                queste informazioni vengono inviate al Sistema 
                                Nervoso Centrale tramite i propriocettori muscolari, 
                                nel caso di movimenti particolarmente complessi, 
                                alcune fibre nervose particolari e più 
                                precisamente quelle che costituiscono il sistema 
                                g , possono ricoprire un ruolo fondamentale.  Tale 
                                sistema è infatti capace di essere stimolato 
                                direttamente dagli impulsi discendenti provenienti 
                                dalla corteccia cerebrale , in altre parole il 
                                sistema g è 
                                capace di "autoeccitarsi" indipendentemente 
                                dallo stiramento del muscolo che effettua il movimento 
                                (Fox e coll., 1995).  Questo 
                                tipo di organizzazione strutturale rappresenta 
                                un sistema molto sensibile di regolazione dellarmonia 
                                e della precisione dei movimenti volontari, soprattutto 
                                in quelli che comportino una strutturazione molto 
                                fine del movimento stesso.  Il 
                                sistema g inoltre sarebbe capace di creare 
                                delle coattivazioni con i motoneuroni che innervano 
                                le fibre muscolari creando quello che prende il 
                                nome di coattivazione alfa-gamma , questo tipo 
                                di reclutamento, del quale peraltro non sono state 
                                ancore definite con precisione le implicazioni 
                                funzionali durante lesecuzione di un movimento 
                                volontario, potrebbe giocare un ruolo determinante 
                                nella regolazione della cinetica fine del gesto 
                                stesso (Fox e coll., 1995). CONCLUSIONI 
                                 I 
                                dati desunti dal presente studio si presentano 
                                quindi ben in linea con quanto desumibile in bibliografia 
                                sul rapporto tra i vari aspetti della forza isometrica 
                                e la prestazione sportiva che è invece 
                                nella maggioranza dei casi caratterizzata da contrazioni 
                                di tipo balistico (Bosco, 1997).  I 
                                molti studi già effettuati sul rapporto 
                                tra MIF , RDF e prestazione dinamica (Considine 
                                e coll., 1973; Viitasalo e coll., 1981; Jaric 
                                e coll., 1989; Bloomfield e coll., 1990; Strass, 
                                1991; Murphy e coll., 1994; Bisciotti e Greco, 
                                1998.) hanno evidenziato la scarsa od assoluta 
                                mancanza di correlazione tra i primi due parametri 
                                e la prestazione dinamica intesa come attivazione 
                                muscolare di tipo balistico.  Il 
                                presente studio permette di definire un ulteriore 
                                aspetto della contrazione muscolare di tipo isometrico, 
                                ossia la riproduzione di una data percentuale 
                                della MIF, altrimenti definibile come capacità 
                                di modulazione della forza, sino ad oggi scarsamente 
                                indagato, non esiste infatti a nostra conoscenza 
                                in bibliografia nessun tipo di esperienza che 
                                tenti di mettere in relazione questo particolare 
                                aspetto della contrazione isometrica e la performance 
                                dinamica.  Ancora 
                                una volta i risultati ottenuti confermano la differenza 
                                sostanziale dei due tipi di attivazione muscolare, 
                                sottolineando quindi la superiorità e limportanza 
                                dei test muscolari dinamici, soprattutto nel caso 
                                in cui questi test debbano costituire un indice 
                                predittivo della performance dinamica (Bisciotti 
                                e Greco, 1998), consigliando inoltre una grande 
                                cautela nellutilizzo di metodiche di allenamento 
                                basate sulla contrazione isometrica in discipline 
                                in cui la performance è essenzialmente 
                                costituita da pattern di attivazione dinamici Oltre 
                                a queste prime conclusioni di carattere generale, 
                                il fatto che i dati registrati ci possano far 
                                formulare lipotesi che nel caso specifico 
                                preso in esame la precisione del tiro possa essere 
                                fortemente influenzata dalla quantità e 
                                dalla qualità delle informazioni di tipo 
                                cinestetico che il giocatore riesce a recepire, 
                                può giustificare delle specifiche indicazioni 
                                di tipo metodologico Dal 
                                momento che maggiori capacità informative 
                                di tipo cinestetico potrebbero comportare una 
                                maggiore precisione e riproducibilità del 
                                gesto stesso, si potrebbe delineare limportanza 
                                di una metodologia di lavoro specificatamente 
                                rivolta allottimizzazione di queste attitudini 
                                informazionali, attraverso la ripetizione sistematica 
                                del gesto al fine di ottenere un alta automatizzazione 
                                gestuale specifica, soprattutto sfruttando quella 
                                che potremmo definire la metodica della "variabilità 
                                programmata" (Schmidt, 1993). Con 
                                questo termine intendiamo tutta quella costruzione 
                                di esercitazioni specifiche che "mettano 
                                in crisi" la sensibilità cinestetica, 
                                obbligando in tal modo latleta ad ottimizzare 
                                le informazioni sensoriali registrate. Esempi 
                                esercitati di questo tipo possono essere tutte 
                                le situazioni di tiro nelle quali vengano soppressi 
                                degli importanti canali informativi come ad esempio 
                                la visione, oppure situazioni nelle quali vengano 
                                compromesse le capacità di equilibrio ( 
                                come leffettuare il tiro da un piattaforma 
                                di equilibrio instabile, foto 4 ) , attraverso 
                                lutilizzo di palle di peso od anche forma 
                                diverse, l'adozione di canestri riduttori oppure 
                                l'utilizzo di guanti speciali per l'aumento della 
                                sensibilità delle dita durante il tiro 
                                stesso .  Si 
                                presenterebbe in tal modo lopportunità 
                                per lallenatore di operare unimportante 
                                ed interessante metodica di allenamento che, oltre 
                                a costituire una variazione in rapporto alla metodologia 
                                tradizionale, può essere un importante 
                                strumento di ottimizzazione delle capacità 
                                tecniche del giocatore. Per concludere, un ulteriore 
                                interessante approfondimento di questo studio 
                                , soprattutto per un suo possibile utilizzo ai 
                                fini pratici del controllo dellallenamento, 
                                potrebbe essere lindagine della correlazione 
                                tra la possibilità di modulazione della 
                                forza in regime dinamico, supportata dallanalisi 
                                cinematica del gesto e la sua precisione. La riproducibilià 
                                del movimento assume infatti, in alcune discipline 
                                sportive, unimportanza tale da giustificare 
                                lo studio e la messa a punto di protocolli di 
                                valutazione specifici che uniscano lanalisi 
                                spaziale del gesto alla la produzione delle forza 
                                che lo caratterizzano, allo scopo di ottimizzare 
                                tutte la varie componenti che costituiscono la 
                                precisione del gesto. |