Elettroterapia:
le nuove frontiere
di Gian Nicola Bisciotti
Se lutilizzo
dellelettrostimolazione convenzionale nellambito
della medicina fisica e della riabilitazione costituisce
una pratica assodata e largamente utilizzata,
è indubbiamente meno noto linteresse
applicativo delle microcorrenti (MENS, micro-electrical-neurostimulation)
nellambito della riabilitazione funzionale.
Le MENS a differenza di quanto non avvenga nellambito
dellelettroterapia convenzionale, dove si
somministrano delle correnti dellordine
di milliampere (mA), utilizzano correnti la cui
intensità è compresa tra i 10 ed
i 500 ľA (microampere, ossia un milionesimo di
ampere), Ma qual è linteresse terapeutico
della somministrazione di correnti di unintensità
così bassa da non essere in pratica percepibile
dal paziente?
Numerose ricerche
scientifiche1,2,3 attesterebbero che
il livello di sintesi dATP risulterebbe
incrementato dallapplicazione di microcorrenti,
mentre al contrario questultimo subirebbe
un rallentamento nel caso dapplicazioni
di correnti endogene dellordine di mA. In
termini specifici lincremento della sintesi
dATP raggiungerebbe i suoi livelli massimi
grazie alla somministrazione di correnti di circa
500 ľA, mentre al di là di questo livello
dintensità decrescerebbe rapidamente1,2.
A questo proposito è importante ricordare
che lATP, rappresenta, nella pressochè
totalità degli organismi viventi, la principale
risorsa di energia chimica intracellulare, utilizzabile
per una vasta gamma di attività biologiche,
tra cui anche i processi di riparazione dei tessuti
danneggiati.
Inoltre un altro
aspetto di estremo interesse nellambito
delle applicazioni di correnti di bassa intensità
come appunto le MENS, sarebbe costituito dal fatto
che luptake, ossia di captazione, di acido
alfa-aminoisobutirrico subirebbe un forte incremento
grazie allapplicazione di una corrente esogena
a partire da un livello dintensità
pari a 10 ľA, mentre al contrario a partire da
un livello dintensità di 750 ľA si
verificherebbe un fenomeno di tipo inibitorio1.
Dal momento che lupkate dellacido
alfa-aminoisobutirrico si rivela essenziale nellambito
dei meccanismi di sintesi proteica (che sono alla
base dei processi di riparazione tissutale), un
suo incremento dellordine del 30-40%, come
quello riscontrabile grazie allapplicazione
di MENS dintensità appropriata1,
può rivestire un ruolo essenziale nel corso
dei processi di ristrutturazione cellulare. Il
meccanismo di base che determina un incremento
nella sintesi di ATP è essenzialmente costituito
dal fatto che, nel corso di un elettrostimolazione
tramite MENS, si viene a creare un gradiente protonico,
ossia una variazione della concentrazione di protoni,
attraverso la membrana mitocondriale. Lapplicazione
di una corrente in effetti produce una variazione
della concentrazione di protoni nel momento in
cui gli elettroni presenti al di sotto del catodo
reagiscono con lacqua presente nei tessuti
formando ioni idrossile (OH-), mentre
al tempo stesso si verifica una produzione di
protoni (H+) al di sotto dellanodo
Tutta questa serie di eventi ottiene appunto come
risultato linstaurazione di un gradiente
protonico nellambito dei tessuti compresi
tra i due elettrodi. Linfluenza del campo
elettrico e la differenza di concentrazione protonica
determina linstaurarsi di un flusso di protoni
dallanodo verso il catodo. Questo flusso
protonico, che attraversa la membrana mitocondriale
determina un incremento nella formazione di ATP
che a sua volta stimola il trasporto amino-acidico,
due fattori essenziali nellambito dellincremento
della sintesi proteica1.
Protoni,
elettroni ed ATP....
La catena di trasporto
degli elettroni, o catena respiratoria, rappresenta
il principale "motore "cellulare, in
grado di fornire ed accumulare, attraverso l'accoppiamento
con la fosforilazione ossidativa, l'energia chimica
necessaria per le diverse esigenze della cellula,
come ad esempio la biosintesi, il lavoro osmotico,
il lavoro meccanico, ecc. La catena respiratoria
è formata da enzimi racchiusi nella parete
mitocondriale interna, questi enzimi interagiscono
con dei coenzimi come il NAD+ (nicotinamide
adenina dinucleotide), il FAD (flavin adenin dinucleotide),
lubichinone (o coenzima Q) ed i citocromi
(cromoproteine contenenti eme). Questi coenzimi
sono dei trasportatori di protoni o di elettroni
provenienti dal ciclo degli acidi tricarbossilici.
Il transfert dei protoni che si verifica attraverso
la membrana cellulare,induce una conversione dellenergia
osmotica in energia chimica grazie allATPase-sintetasi
presente nelle creste mitocondriali. Come possiamo
osservare nella figura 1, per sintetizzare una
molecola di ATP partendo da una molecola di ADP
e di Pi è necessario il passaggio di 3
protoni.
Figura 1: grazie
al transfert trans-membranario dei protoni si
produce una conversione dellenergia
osmotica in energia chimica. Per poter sintetizzare
una molecola di ATP, partendo da una molecola
di ADP e di Pi, è necessario il passaggio
di 3 protoni.
Come è
possibile schematizzare il meccanismo dintervento
delle MENS?
Se dovessimo semplificare
massimamente la catena di risposte fisiologiche
determinata dallapplicazione delle MENS
sui tessuti molli traumatizzati, potremmo adottare
una tipo di schema come quello seguente:
Figura 1 (riquadro
A): la cellulare presenta, in situazione di riposo,
un potenziale di membrana negativo pari a circa
50mV, la sua superficie esterna è
caricata positivamente mentre quella interna possiede
una carica negativa.
Figura 2 (riquadro
B): nel momento in cui un tessuto molle subisce
un insulto traumatico e la membrana cellulare
delle cellule interessate dal trauma viene danneggiata,
il potenziale elettrico membranario nella parte
lesa diviene negativo e si stabilisce in tal modo
un flusso di corrente elettrica allinterno
dellarea lesa. Questo fenomeno prende il
nome di "injury corrent". Lintensità
di questa "corrente biologica", il cui
scopo è quello di stimolare la sintesi
proteica e di ATP al fine di accelerare i processi
riparativi tissutali, è normalmente compresa
tra i 10 ed i 30 ľA.
Figura 2 (riquadro
C): lapplicazione di una MENS, ossia di
un tipo di corrente analogo a quello già
generato dallorganismo ai fini di stimolare
i processi riparativi tissutali, può accelerare
ulteriormente la sintesi proteica e di ATP, diminuendo
i tempi di riparazione del danno subito dai tessuti.
Figura
1 (riquadro A): situazione cellulare di normalità.
Figura
1 (riquadro B): situazione di danno cellulare.
Figura
1 (riquadro C): lapplicazione di una MENS
può accelerare la sintesi proteica e di
ATP e diminuire i tempi di riparazione cellulare.
Quali
sono i campi dintervento in cui è
stata scientificamente provata lefficacia
delle MENS?
Riduzione
delledema e del gonfiore della zona traumatizzata.
Lapplicazione
delle MENS su di un tessuto traumatizzato si dimostra
in grado di attivare il flusso proteico nonché
di accelerare la sua migrazione allinterno
dei canali linfatici. Grazie a questo tipo di
meccanismo la pressione osmotica allinterno
dei canali linfatici viene aumentata accelerando
di conseguenza il fenomeno di assorbimento di
fluidi nello spazio interstiziale ossia negli
spazi lacunari che si trovano tra le varie cellule4.
Questo aumento del carico proteico allinterno
dei canali linfatici determina un aumento del
flusso di liquido allinterno dei vasi linfatici
stessi, determinato dallaumento delle forze
oncotiche allinterno di questi ultimi. Laumento
di flusso causa una distensione del lume dei vasi
linfatici che determina a sua volta un incremento
nel rateo della contrazione linfatica5.
Questo processo determina una riduzione delledema
e dello stato di gonfiore dei tessuti della zona
traumatizzata.
Osteoartrite
di ginocchio
Losteoartrite
(degenerative joint disease) è unalterazione
degenerativa a carico della cartilagine articolare.
In questo tipo di patologia è riscontrabile
un rammollimento cartilagineo causato dalla perdita
della sostanza fondamentale mucopolisaccaridica,
unito a frammentazione e fissurazioni delle parti
anatomiche soggette a maggior pressione. In seguito
si sviluppa un'alterazione della superficie articolare
con conseguente proliferazione cartilaginea e
ossea con formazione di osteofiti. L'osteoartrite
può essere asintomatica o manifestarsi
con dolore che viene ulteriormente aggravato dal
movimento, comportando inoltre deformità
dell'articolazione causata dalla proliferazione
ossea, limitazione funzionale, in particolar modo
dopo un periodo dinattività, versamento
articolare senza altri segni di flogosi e crepitio
durante i movimenti.
Lapplicazione
delle MENS può sensibilmente migliorare
il quadro clinico, riducendo apprezzabilmente
la durata temporale della rigidità mattutina
(morning stiffness) tipica del processo osteoartritico,
nonché indurre un significativo miglioramento
della sintomatologia dolorosa, della funzione
articolare globale e della valutazione fisica
generale del paziente6.
Stimolazione
della produzione di glicosaminoglicani
I glicosaminoglicani
sono sostanze acide altamente idratate, gelatinose
e viscose, presenti soprattutto nella sostanza
connettivale fondamentale, nella cartilagine,
nell'osso e nel liquido sinoviale articolare,
oltre che nell'umor vitreo dell'occhio e sui rivestimenti
cellulari esterni. I principali glicosaminoglicani
sono l'acido ialuronico, il condroitinsolfato,
il dermatansolfato, il cheratansolfato, l'eparansolfato
e l'eparina.
La produzione di
condrociti articolari in vitro può essere
stimolata grazie allincremento della sintesi
di glicosaminoglicani e/o attraverso un incremento
della proliferazione cellulare stessa indotto
dallapplicazione di un appropriato campo
elettrico generato da una corrente di tipo MENS7.
Lapplicazione
delle MENS è quindi indicata per accelerare
i processi proliferativi cartlilaginei a livello
articolare7.
Accelerazione
dei processi riparativi tendinei
La rottura del
tendine dAchille è una delle lesioni
tendinee più comuni nellambito sportivo,
interessando ogni anno uno sportivo su diecimila8.
La ripresa dellattività sportiva
è normalmente possibile dopo un periodo
riabilitativo di lunghezza compresa tra i 4 ed
i 12 mesi in funzione del fatto che il trattamento
sia stato di tipo chirurgico oppure conservativo.
Sperimentazioni effettuate sullanimale confermerebbero
lefficacia delle MENS nella velocizzazione
dei processi di riparazione tendinea e di conseguenza
nellabbreviazione dei tempi di recupero
funzionale9.
Facilitazione
del processo dosteogenesi
Losteogenesi
(od ossificazione) costituisce il processo di
formazione del tessuto osseo a partire da un altro
tessuto, prevalentemente connettivale o cartilagineo.
Il processo riparativo di un tessuto osseo è,
in linea di massima, molto simile a quello riscontrabile
in un tessuto molle, anche se le capacità
riparative dellosso sono più limitate.
In seguito alla perdita di continuità ossea,
dopo un periodo di circa una settimana i fibroblasi
danno inizio al deposito di una rete di tessuto
collageno fibroso, in seguito i condroblasti iniziano
la formazione di fibro-cartilagine da cui consegue
la formazione di callo osseo. Studi effettuati
sullanimale dimostrano leffetto accelerativo
sui processi di riparazione ossea conseguente
allapplicazione di MENS. Durante il trattamento
elettroterapico il tessuto osseo si comporterebbe
infatti come un capacitore, restituendo il 75%
della corrente assorbita durante lapplicazione
nel successivo periodo di pausa. E interessante
notare che la facilitazione dei processi dosteogenesi
sarebbe particolarmente evidente in prossimità
del catodo10.
Oltre agli aspetti
sopra descritti le MENS trovano un ulteriore campo
applicativo per le loro proprietà antalgiche11,12,
paragonabili a quelle ottenibili con la laser-terapia13,
nellaccelerazione dei processi di guarigione
delle ferite14e delle ulcere ischemiche
15 e nei processi riparativi cutanei
in seguito ad ustioni15, 16, inoltre
le MENS presentano un interessante effetto antibatterico17.
I principi
applicativi di base delle MENS
Normalmente la
terapia MENS, somministrata con apparecchiature
idonee e scientificamente testate alla produzione
di questa particolare forma di corrente, come
ad esempio lActive 300 (by Globus Italia,
Codognè, Treviso), prevede due fasi distinte,
la prima delle quali ha come scopo la diminuzione
della sensazione dolorosa percepita dal paziente,
mentre la seconda fase promuove la sintesi proteica
e dATP accelerando processi riparativi tissutali.
La durata del trattamento normalmente è
compresa tra i 15 ed i 30 minuti per quello che
concerne la prima fase e tra i 5 ed i 10 minuti
per quello che riguarda la seconda fase. I parametri
più frequentemente utilizzati, che però
possono ovviamente variare in funzione della patologia
trattata, sono per la prima fase: intensità
compresa tra 1 e 5 ľA, frequenza di circa 5 Hz
e larghezza dellimpulso di 250 millisecondi,
mentre ciò che riguarda la seconda fase
i parametri normalmente utilizzati sono i seguenti
: intensità compresa tra i 10 ed i 200
ľA, frequenza compresa tra 0.3 ed 1Hz e larghezza
dimpulso di almeno 100 millisecondi.
Le MENS quindi
costituiscono uninteressante terapia strumentale
che può trovare un ampio campo applicativo
in numerose patologie, e soprattutto la concomitante
applicazione di MENS ad altri tipi di terapia
strumentale come ad esempio il laser e/ o le TENS,
può fornire eccellenti risultati clinici
altrimenti difficilmente ottenibili.
GLOSSARIO
Anodo
(dal greco anodos = ascesa) : elettrodo positivo.
ATP (
adenosintrifosfato) : composto organico costituito
da adenina, D-ribosio e da tre residui di acido
fosforico. L'adenosintrifosfato è diffuso
in tutti gli organismi animali e vegetali e partecipa
a numerose reazioni biochimiche, rappresenta,
nella grandissima maggioranza degli organismi
viventi, la principale fonte intracellulare di
energia chimica, utilizzabile per una vasta gamma
di attività cellulari.
Catena di trasporto
degli elettroni (o catena respiratoria): è
costituita da un sistema sequenziale di reazioni
biochimiche, che determina il trasferimento di
elettroni dalle molecole di un substrato ridotto,
come il NADH, all'ossigeno molecolare. Dal punto
di vista strutturale la catena di trasporto degli
elettroni è costituita da vari sistemi
enzimatici, detti trasportatori di elettroni,
dai loro coenzimi (FAD, citocromi) e dall'accettore
finale di elettroni. Attraverso la catena di trasporto
degli elettroni un substrato, per esempio il NADH,
viene ossidato, in tal modo l'energia chimica
potenziale disponibile nel substrato da ossidare
viene liberata in modo da consentire la trasformazione
di tale energia in energia chimica sotto forma
di ATP, il principale fornitore di energia della
cellula.
Catodo (dal
greco kathodos = discesa) : elettrodo negativo.
Ciclo dell'acido
tricarbossilico (ciclo dellacido citrico
o ciclo di Krebs) : importante via metabolica
attraverso la quale le molecole di acetil-CoA,
prodotte soprattutto dalla demolizione dei grassi
e dei carboidrati, vengono ossidate direttamente
a CO2 ed H2O.
Condrocita (cellula
cartilaginea) : è lelemento
cellulare del tessuto cartilagineo. I condrociti
appaiono al microscopio ottico come cellule generalmente
di forma sferica od ovoidale, con citoplasma contenente
goccioline lipidiche e depositi di glicogeno.
I condrociti producono la matrice del tessuto
cartilagineo in cui occupano, da sole o a nidi,
le così dette lacune. I processi moltiplicativi
dei condrociti sono alla base del meccanismo di
accrescimento interno (o interstiziale) della
cartilagine.
Gradiente
( dal latino gradi = avanzare) : rappresenta
il tasso di variazione di un elemento in funzione
di una distanza, ad esempio si definisce "gradiente
termico" la variazione della tamperatura
in funzione della quota. Il "gradiente protonico"
rappresenta quindi la variazione della concentrazione
di protoni in funzione di una determinata distanza.
Ione idrossile
(o ione ossidrile) : ione inorganico di formula
OH, prodotto dalla dissociazione
dell'acqua e degli idrossidi salini.
Ossidazione :
reazione chimica elementare che comporta produzione
di energia e che avviene sempre come reazione
di ossido-riduzione, nella quale uno degli elementi
della reazione (detto agente riducente, ossia
donatore di elettroni) viene ossidato liberando
elettroni in favore dell altro elemento
detto ossidante, ossia accettore di elettroni
che si riduce. Le reazioni di ossidazione e di
riduzione sono quindi, in effetti, reazioni di
ossidoriduzione, in quanto è sempre presente
una specie chimica che si ossida (riducente),
ovvero perde elettroni, ed una specie che si riduce
(ossidante), cioè acquista elettroni.
Osteofita:
produzione ossea circonscritta e generalmente
reattiva (sperone, dente, scheggia).
Pressione oncotica:
la pressione osmotica esercitata dalle proteine
presenti in soluzione nel plasma sanguigno.
Pressione osmotica :
è la pressione esercitata su di una membrana
semipermeabile da una soluzione
|