Forza
e prevenzione : matrimonio possibile?
di Gian Nicola Bisciotti
"Aumento
netto e vistoso degli infortuni che hanno
falcidiato soprattutto gli organici delle
grandi società", questa è
laconica e soprattutto veritiera affermazione
del mio amico Vincenzo Pincolini in un suo
articolo apparso recentemente proprio su questa
stessa rivista (Maggio, 2001). Al di là
di queste purtroppo esatte affermazioni, che
inevitabilmente ci portano in un secondo tempo
a tutta una serie di considerazioni sulle
ragioni del fenomeno in questione, vorrei
in queste poche righe cercare di fornire qualche
strategia di ordine pratico per quantomeno
cercare di prevenire il "problema infortunio",
ovviamente per quanto possibile questo sia
. Coniugare allenamento di forza e prevenzione,
come anticipato nel titolo, missione impossibile?
Direi proprio di no, anzi al contrario, possibilissima
ed oltretutto molto redditizia, sia in termini
di economia di tempo dedicato allallenamento
muscolare, che di risultati, e poi molto onestamente
direi che, visti i possibili benefici, varrebbe
proprio la pena di tentare di prendere i classici
" due piccioni con una fava", nel
senso di cercare di mettere in pratica un
piano di allenamento muscolare che tocchi,
sia caratteristiche muscolari definibili come
"classiche", (forza, potenza, elasticità
) e che ottenga contestualmente un condizionamento
muscolare di tipo preventivo.
Il
periodo della preparazione pre-campionato
mi sembra in effetti il momento ideale per
poter cercare di attuare nel migliore dei
modi questo tipo di strategia, per molte
ragioni , sia per il periodo relativamente
lungo a disposizione, sia per la "relativa
calma psicologica" che andrà
ben presto persa non appena la vicinanza
del campionato si farà sentire e
vuoi anche per la migliore attitudine mentale
dei giocatori nei confronti della preparazione.
Vediamo quindi di fornire in primo luogo
una serie di mezzi di lavoro, ovviamente
spiegandone e giustificandone luso,
che racchiudano questo "doppio indirizzo":
allenamento della forza muscolare/condizionamento
preventivo e successivamente cerchiamo di
indicare una serie di principi metodologici
a cui questi mezzi di lavoro devono attenersi
per poter programmare un piano di lavoro
razionale e coerente.
1°mezzo
di lavoro : leccentrico : come ottimizzarlo.
Lallenamento
eccentrico da un punto di vista prettamente
"atletico" ci permette, come tutti
ben sanno, di poter aumentare notevolmente
la forza muscolare dellatleta, oltretutto
il miglioramento della forza eccentrica
può avere, rispettando alcuni principi
metodologici, anche delle positive ricadute
sulla forza massima dinamica. Unico neo
dellallenamento eccentrico è
lutilizzo di carichi sovramassimali,
normalmente compresi tra il 100 ed il 120%
di 1RM. Leccentrico comporta una forte
perturbazione strutturale delle fibre muscolari,
soprattutto di quelle veloci (Armstrong
e coll., 1983; Friden e coll., 1981; Newham
e coll, 1983) e conseguenza induce un importante
ristrutturazione a livello muscolare, cogliendo
in pieno quindi uno dei principi basilari
delladattamento muscolare enunciabile
come "break down and build up",
che possiamo tradurre nel più italico
principio di "destrutturare prima e
ristrutturare dopo". Tuttavia leccentrico
non solo ci permette di migliorare le qualità
di forza dellatleta ma, come già
visto ne "I quaderni del Nuovo Calcio.
Prevenzione, cura e recupero degli infortuni
, seconda parte" (Maggio 2001), è
un ottimo mezzo per "condizionare"
la muscolatura nel resistere al violento
fenomeno del sovrastiramento (overstretching)
alla quale questultima viene sottoposta
durante gli impegni di tipo esplosivo. Leccentrico
quindi è il nostro primo, ottimo
esempio, di matrimonio perfetto tra lallenamento
della forza muscolare ed il condizionamento
preventivo. Come ottimizzarlo quindi?
Leccentrico
variabile.
Rendere
allenante il carico durante tutto larco
del movimento è un principio di base
per tutte le metodologie di lavoro che comportino
lutilizzo di sovraccarichi, vediamo
come farlo con leccentrico. Prendiamo
una delle esercitazioni in eccentrico maggiormente
allenanti e condizionanti a livello muscolare
come il semi squat. Nel semi squat sino
a circa la posizione di _ di squat si possono
utilizzare carichi elevati, dal _ di squat
sino alla posizione di _ squat la forza
massimale diminuisce di circa il 20-25%,
a causa del cambiamento del braccio di leva
articolare (Bisciotti, 2000). Per poter
utilizzare un carico adatto a rendere allenante
tutto larco del movimento occorrerà
quindi adottare un primo carico, più
pesante, sino ad _ di squat ed un secondo
carico, più leggero di circa il 20-25%,
dalla posizione di _ di squat sino a quella
di _ di squat. Questo è il concetto
da utilizzare in quello che ho voluto chimere
"eccentrico a carico variabile"
e che si può facilmente metter in
pratica con lutilizzo dello stratagemma
adottato in figura 1. Come è facile
notare quando latleta arriva alla
posizione di _ di squat, i pesi vincolati
alle due catene toccano terra, scaricando
latleta del 25% del peso, permettendo
in tal modo di eseguire correttamente, con
il secondo carico, lultima parte dellesercizio.
Per sensibilizzare unomogenea ripartizione
del carico sulle due gambe sarebbe consigliabile
luso di due semplici bilance sotto
i piedi dellatleta.
Serie
consigliate : da 3 a 5
Carico:
dal 100 al 120% del carico massimale
Ripetizioni:
da 4 a 6
Recupero:
tempi di recupero molto lunghi compresi
tra 5 e 7
Nota:
lo stesso principio del "carico variabile"
è adottabile anche in concentrico.
Fotografia
1: L eccentrico "variabile"
permette di ottimizzare il carico utilizzato,
adattandolo al cambiamento del braccio di
leva, lungo tutto il decorso del movimento.
Per rendere omogenea e sensibilizzare la
ripartizione del carico, sarebbe inoltre
consigliabile luso di due semplici
bilance poste sotto i piedi dellatleta.
Per
quello che riguarda gli ischio-crurali,
muscolatura che necessita di un forte allenamento
e condizionamento in eccentrico, il principio
delleccentrico a carico variabile
non è facilmente adottabile. Osservate
in fatti le due fotografie che si riferiscono
ad un esercizio eccentrico effettuato sul
leg curl: il movimento può essere
sostanzialmente suddiviso in due range,
il primo che va dai 90° ad 135°
ed il secondo dai 135° ai 180°.
Ebbene nella seconda parte di movimento
(135°-180°), la forza eccentrica
degli ischio-crurali può essere addirittura
superiore di tre volte rispetto a quella
registrabile nella prima parte del movimento
stesso (90°-135°). Da qui la necessità
di considerare i due movimenti separatamente,
adottando i due diversi rispettivi carichi
di allenamento.
Fotografia
2: Gli ischio crurali mostrano una forte
diversità nella capacita di forza
eccentrica in rapporto alla parte del range
totale di movimento utilizzato. Per questa
ragione è giusto considerare due
range di movimento, il primo da 90°
a 135° ed il secondo da 135° a
180°.
Eccentrico
+ super slow
Sempre
nel Quaderno del Nuovo Calcio dedicato alla
prevenzione, cura e recupero degli infortuni.
(seconda parte. Maggio 2001) prima citato,
ricordavamo come il muscolo si insulti durante
una contrazione eccentrica anche a causa
della mancanza di ossigeno che sopravviene
in simili condizioni di contrazione. Un
secondo principio metodologico nellambito
delleccentrico è quello che
ho voluto denominare "rinforzare in
eccentrico-capillarizzare in concentrico".
Si tratta in pratica di eseguire una serie
in eccentrico abbinata ad una particolare
modalità di allenamento concentrico
denominata "super slow". Il super-slow,
fattomi scoprire dal mio amico e collega
Pincolini, è una metodologia nata
in ambito fisioterapico ed ora "rubata"
anche dai culturisti. Questo tipo di lavoro
prevede delle contrazioni estremamente lente,
di 5 secondi durante la fase eccentrica
e di ben 10 durante la fase concentrica,
per un totale di 6-8 ripetizioni, ossia
per di 130-2 di lavoro complessivo.
Il super-slow, mette metabolicamente in
crisi il distretto muscolare allenato, inducendo
una forte capillarizzazione di questultimo.
Data la natura del super-slow, che ovviamente
non si adatta perfettamente alla connotazione
balistica del gesto tecnico del calciatore,
è consigliabile un inserimento di
esercitazioni di forza esplosiva a fine
concatenazione. La scaletta utilizzabile
potrebbe essere quindi :
Eccentrico
(con le modalità sopra-descritte)-
3 di recupero - super slow- 3-4
di recupero, serie di forza esplosiva. In
alternativa il mini-blocco di forza esplosiva
può essere inserito a fine seduta.
Serie
consigliate : da 2 ad un massimo di
3
Carico:
dal 100 al 120% del carico massimale in
eccentrico, un carico che permetta almeno
6 ripetizioni (10 in concentrico
+ 5 in eccentrico) per il super-slow.
Ripetizioni:
da 4 a 6 per leccentrico, 130-2
di lavoro totale per il super slow.
Recupero:
tempi di recupero molto lunghi compresi
tra 5 e 7
Nota:
osservare un tempo di recupero di circa
3-4 tra la fine del super slow
e la serie di forza esplosiva, che dovrebbe
essere basata su 4-5 ripetizioni. Osservare
inoltre, soprattutto nella fase iniziale
della programmazione, un tempo di recupero
di 3- 330 tra leccentrico
ed il super-slow.
2°mezzo
di lavoro: Leccentrico flash con carico:
alleniamoci al cambio di direzione
La
fase eccentrica di un cambiamento di direzione,
come daltronde anche quella di un
salto o di uno sprint, costituiscono un
momento estremamente delicato e potenzialmente
pericoloso per lintegrità del
complesso muscolo-tendineo. Tuttavia se
analizziamo tutta la cinematica del movimento
possiamo accorgerci che in effetti la fase
eccentrica fa parte di un continuum che,
in quanto tale, si svolge senza soluzione
di continuità e che è giusto
considerare ed allenare nella sua totalità,
perché è proprio in tal modo
che il muscolo si comporta durante lattività
specifica. Osserviamo la sequenza fotografica
sottoriportata che illustra proprio un cambiamento
di direzione. Nella prima fase (immagine
A) il muscolo cede eccentricamente verso
il basso, in questa fase in un primo tempo
il complesso muscolare viene bruscamente
stirato e solo verso la fine dellallungamento
produce una forza eccentrica molto alta
per frenare il movimento stesso , forza
dellordine di circa 2 / 2.5 volte
il proprio peso (quindi circa 150
180 kg per un atleta di 75 kg). E
proprio in questa fase che il muscolo rischia
di insultarsi, sia per la violenza dello
stiramento (nella prima fase), che per la
forte tensione che deve sviluppare (seconda
fase). Immediatamente dopo la fase eccentrica
segue una brevissima fase che potremmo definire
di "stabilizzazione isometrica"
(immagine B) , sulla quale sinnesta
senza soluzione di continuità una
contrazione concentrica di tipo esplosivo
(immagine C) che corrisponde al momento
in cui la gamba si estende. Come riprodurre
"a secco", durante lallenamento
di muscolazione, la stessa sequenza di attivazione
muscolare, in modo da allenare e condizionare
il muscolo al movimento specifico? Il concetto
di quello che ho denominato "eccentrico
flash con carico" è proprio
questo: riprodurre nellallenamento
di muscolazione in palestra lo stesso pattern
di attivazione neuromuscolare che ritroviamo
nel ciclo eccentrico-isometrico-concentrico
esplosivo, tipico dei movimenti balistici
come il cambio di direzione il balzo ecc.
Per capirne lesecuzione pratica osserviamo
la seconda sequenza fotografica: come possiamo
vedere si tratta di lasciare cadere un carico
da unaltezza prefissata e di ammortizzarlo
eccentricamente in un dato spazio e dopo
una brevissima fissazione isometrica, ritornare
verso lalto in modo esplosivo. Per
fare un esempio pratico se porto un carico
di 25 kg allaltezza di 30 cm al di
sopra della gamba, lo lascio cadere e lo
ammortizzo, realizzando il ciclo stiramento
eccentrico- fissazione isometrica-spinta
concentrica, nello spazio di 10 cm (come
illustrato appunto dalla sequenza sotto
riportata), esercito una forza eccentrica
dimpatto di ben 1704.5 N (ossia 150
kg), che come abbiamo detto precedentemente
è circa lo stesso valore di forza
eccentrica che sviluppo durante la fase
eccentrica di un cambio di direzione, il
tutto rispettando inoltre la stessa sequenza
di attivazione neuromuscolare. Leccentrico
flash con carico quindi è probabilmente
la miglior sintesi del concetto: allenamento
della forza muscolare/condizionamento preventivo.
Serie
consigliate: da 3 a 6
Ripetizioni
: 6
Tempi
di recupero: circa 5, possibilmente
attivo
Fotografia
3: le tre fasi di un cambiamento di direzione:
alla prima fase eccentrica (A) segue una
brevissima fase di "stabilizzazione
isometrica" (B) , alla quale a sua
volta segue una contrazione concentrica
di tipo esplosivo (C) .
Fotografia
4 : Leccentrico flash con carico
costituisce unottima sintesi del concetto:
allenamento della forza muscolare/condizionamento
preventivo, proprio perché ripropone
il pattern di attivazione che si ritrova
durante un movimento di tipo balistico come
il cambio di direzione, il salto, il momento
di appoggio e spinta di uno sprint ecc.
Fotografia
5: lo stesso tipo di eccentrico flash proposto
al leg curl per il bicipite femorale.
3°mezzo
di lavoro: il lavoro sul picco di potenza
ovvero: il lavoro a "doppio rendimento".
Perché
ho voluto definire il lavoro sul picco di
potenza lavoro a doppio rendimento? Tutti
sappiamo come alla fine di un movimento
i muscoli antagonisti si attivino per frenare
larto accelerato dalla contrazione
degli agonisti. Immaginate un estensione
della gamba sulla coscia effettuata contro
due carichi di diversa grandezza: il primo
molto leggero ed il secondo pressoché
massimale. Nel primo caso la muscolatura
antagonista (in questo caso gli ischiocrurali)
si dovrà attivare, verso lultimo
terzo della fase di estensione, per frenare
lazione degli agonisti (il quadricipite
femorale), che in questo caso svilupperanno
molta velocità ma poca forza , dato
che il carico spostato è come abbiamo
detto leggero. Lattivazione a cui
saranno sottoposti gli antagonisti sarà
quindi di media entità.
Prendiamo
il caso opposto, ossia quello in cui il
carico spostato sia molto elevato: in questo
secondo caso la muscolatura agonista svilupperà
una grande forza ma produrrà una
bassa velocità di accorciamento.
Anche in questo caso lattività
degli antagonisti per frenare il movimento
sarà di media entità. Nel
caso invece in cui si sposti un carico con
il quale si produca la massima potenza,
la forza e la velocità del movimento
saranno entrambe a valori discretamente
elevati (circa il 50% della forza massimale
e circa il 50% della massima velocità
contrattile), ragione per cui lattività
che gli antagonisti dovranno sviluppare
sarà necessariamente importante.
Il lavoro sul picco di potenza quindi ha
questo doppio interesse, allena gli agonisti
alla produzione di potenza, soprattutto
interessando le fibre veloci, e condiziona
gli antagonisti in eccentrico. Sarebbe consigliabile
effettuare il lavoro monitorizzandolo con
un apparecchiature che quantifichi la potenza
espressa, come ad esempio il Real Power
(Globus Italia) ma se ne foste sprovvisti
ci si può accontentare di adottare
un carico di circa il 50% del carico massimale
ed eseguire la spinta alla massima velocità
esecutiva possibile: non si sarà
molto lontani dalla massima produzione di
potenza.
Serie
consigliate: 4-5
Carico:
circa il 50% del carico massimale, è
comunque indicato se possibile eseguire
il Power Test (vedi larticolo apparso
sul numero di Aprile del Nuovo Calcio intitolato
"Come salvarsi dal terremoto).
Ripetizioni:
sino a quando si riesca a mantenere il 90%
della potenza massimale se si lavora "monitorizzati",
sino a che non diminuisce vistosamente la
velocità esecutiva in mancanza di
monitorizzazione.
Recupero:
5 circa.
Fotografia
6: il lavoro effettuato con un carico che
permetta di esprimere la massima potenza
può rivelarsi doppiamente utile,
allenando sia gli agonisti in concentrico,
che gli antagonisti in eccentrico.
4°mezzo
di lavoro: elasticità: diversifichiamo
il lavoro
Avere
un complesso muscolo-tendineo elastico non
significa solamente potenziare il gesto
esplosivo e renderlo maggiormente economico,
possedere delle buone caratteristiche elastiche
vuol dire anche aver una maggior garanzia
di salvaguardia delle strutture articolari
e periarticolari (Bisciotti e coll., 2001;
Bisciotti 2001).
Balzi,
andature elastiche, pliometria classica
sono tutte ottime esercitazione per allenare
le caratteristiche elastiche del complesso
muscolo-tendineo, tuttavia anche in questambito,
come daltronde in senso metodologico
generale, è buona norma diversificare
lallenamento, proprio perché
la diversificazione permette di stimolare
sotto diversi aspetti e con diverse modalità
lapparato muscolare e quindi di indurre
processi adattivi più sostanziali.
Anche gli esercizi con lutilizzo di
sovraccarichi si prestano ottimamente allallenamento
dellelasticità muscolare, a
condizione che vengano rispettate alcune
condizioni. In primo luogo la scelta del
carico che deve essere compreso tra il 30
ed il 35% del carico massimale, con questo
tipo di sovraccarico infatti il muscolo
riesce ad ottimizzare laccumulo di
energia elastica durante la fase eccentrica
del movimento ed a restituirla in gran parte
durante la successiva fase concentrica (Bisciotti,
2000). Quante ripetizioni eseguire? Anche
in questo caso il lavoro andrebbe monitorizzato
e le ripetizioni andrebbero interrotte non
appena si scenda al di sotto del 90% della
massima potenza ottenibile con il carico
in questione, se questo non fosse possibile,
varrà la solita regola adottabile
anche nel caso dellallenamento della
potenza ossia: interrompere la serie nel
momento in cui la velocità esecutiva
scade vistosamente. Esercitazioni particolarmente
interessanti in questambito sono lo
squat (sia _ che _), la pressa (sia orizzontale
che a 45°) ma anche il leg curl od
il leg extension. Lo schema riassuntivo
quindi sarà:
Serie
consigliate: 3-5
Carico:
30-35% del carico massimale
Ripetizioni:
sino a quando si riesca a mantenere il 90%
della massima potenza relativa al carico
utilizzato se si lavora "monitorizzati",
sino a che non diminuisce vistosamente la
velocità esecutiva in mancanza di
monitorizzazione.
Recupero:
5 circa.
I
principi metodologici
Cerchiamo
ora di elencare i più importanti
principi metodologici a cui questi mezzi
di lavoro devono attenersi per poter essere
in grado di mettere in atto un piano di
lavoro coerente e funzionale.
- Il lavoro
eccentrico provoca, come detto, una
forte destrutturazione a livello muscolare
che è foriera di grossi adattamenti
muscolari a livello miofibrillare, per
questo motivo necessita di tempi di
supercompensazione molto lunghi. Un
microciclo eccentrico (ossia un periodo
di una settimana in cui il mezzo di
lavoro principale sia appunto la contrazione
eccentrica) viene supercompensato solamente
dopo 4-5 settimane. La prima regola
durante la stesura di un programmazione
che preveda linserimento del metodo
eccentrico è quindi di non inserirlo
troppo a ridosso dellinizio del
periodo agonistico. Daltro canto
però occorre considerare che
sarebbe quantomeno azzardato proporre
come primo mezzo di lavoro leccentrico,
magari ad atleti che provengono da un
periodo più o meno lungo dinattività.
La soluzione più razionale è
quella di svolgere un lavoro che potremmo
definire "di condizionamento di
base", incentrato sul metodo concentrico
classico, della durata di 7-10 giorni,
sul quale innestare in un secondo tempo
il lavoro eccentrico. Per quello che
riguarda leccentrico flash con
carico, occorre dire che dovrebbe metodologicamente
essere inserito solamente dopo che latleta
mostra una buona padronanza esecutiva
nelleccentrico classico e che
comunque in ogni caso necessita di una
perfetta tecnica esecutiva, che deve
quindi essere particolarmente curata.
- Non
eccedere con lutilizzo del super-slow,
che è in effetti una tecnica
che "mortifica", in un certo
qual modo, le caratteristiche meccaniche
della fibra veloce. In tutti i casi
ricordiamoci sempre di inserire delle
esercitazioni di tipo esplosivo per
compensare questo tipo di lavoro. A
questo proposito occorre unattenzione
particolare, dal momento che il super
slow è comunque un allenamento
lattacido, il richiamo esplosivo deve
essere inteso veramente come tale (ossia
senza esagerazioni) e non divenire una
vera e propria seduta anaerobica alattacida,
dal momento che far seguire un allenamento
di questo tipo ad uno a connotazione
lattacida, aumenterebbe il rischio di
incidenti muscolari.
- Ricordiamoci
che effettuare un buon lavoro sul picco
di potenza ci permette, sia di allenare
gli agonisti su di un pattern di attivazione
di tipo esplosivo, sia di condizionare
in modalità eccentrica gli antagonisti.
Da un punto di vista programmatico,
il lavoro di potenza necessita di tempi
di supercompensazione minori rispetto
a metodologie come leccentrico
e si presta quindi ad essere inserito
anche più a ridosso degli impegni
agonistici. Il lavoro di potenza inoltre,
ovviamente se ben dosato e giustamente
inserito, è molto interessante
anche in periodo agonistico, come metodica
di richiamo delle qualità di
forza esplosiva.
- Diversifichiamo
il lavoro sullelasticità
muscolare, effettuando un giusto "melange"
tra esercitazioni a carico corporeo
come balzi, andature elastiche, pliometria
ed esercizi con sovraccarico. Le considerazioni
riguardanti i tempi necessari alla supercompensazione
ed il conseguente inserimento da un
punto di vista programmatico, fatte
per il lavoro di potenza, restano valide
anche per ciò che riguarda il
lavoro rivolto allelasticità.
- Come
ultimo punto , ma non per ultimo, vorrei
ricordare che questa metodologia di
lavoro per poter essere "pagante"
in termini di redditività, deve
potersi adattare nel modo maggiormente
preciso possibile alle caratteristiche
neuro-muscolari dellatleta. Per
questo motivo, sia la scelta dei carichi
di lavoro (carichi sovrastimati o sottostimati
non produrranno gli adattamenti funzionali
ricercati), sia la corretta esecuzione
e motivazione dellatleta risulteranno
essenziali ai fini dei risultati. Vorrei
ricordare ancora un punto, a mio parere
essenziale, per ottenere un adattamento
funzionale occorre che il sistema (in
questo caso il sistema biologico muscolare)
sia sollecitato con una certa frequenza
ed intensità: chi sperasse di
ottenere dei risultati concreti con
solamente una decina di sedute di allenamento
di questo tipo è certamente fuori
strada!
|
Microciclo
1
|
Microciclo
2
|
Microciclo
3
|
Microciclo
4
|
Microciclo
5
|
Microciclo
6
|
Durata
del microciclo
|
7-10gg
|
7 gg
|
7 gg
|
5-7gg
|
7-10 gg
|
7-10 gg
|
Metodologia
di allenamento
|
Concentrico classico
|
Eccentrico classico
|
Eccentrico flash
con sovraccarico
|
Microciclo di scarico
a base di concentrico classico
|
Lavoro per la potenza
|
Lavoro per l
elasticità
|
Tabella
1: Esempio di programmazione riguardante
6 microcicli di allenamento partendo dalla
prima settimana di preparazione pre-campionato.
|