Il
menisco mediale ed il menisco laterale
di
Bisciotti Gian Nicola
Il
menisco mediale ed il menisco laterale anatomicamente
sono costituiti da due "cunei" cartilaginei
a forma di C dislocati tra i condili femorali
e la tibia. Il menisco mediale presenta una forma
a C maggiormente accentuata rispetto al menisco
laterale che, al contrario, risulta di aspetto
più circolare. Le funzioni anatomiche dei
menischi sono essenzialmente quattro: la riduzione
dello stress sullarticolazione del ginocchio,
la stabilizzazione dellarticolazione del
ginocchio, la limitazione funzionale del movimento
di estensione e flessione del ginocchio e la lubrificazione
dellarticolazione. Vediamo di esaminare
una ad una, seppur molo superficialmente queste
quattro importantissime funzioni.
La
riduzione dello stress a livello articolare:
i due menischi giocano un ruolo molto importante
nel ridurre il carico da stress sullarticolazione
del ginocchio, svolgendo un po la funzione
di "ammortizzatori" anatomici. Sperimentazioni
effettuate sullanimale o su cadaveri umani,
dimostrano come dopo lasportazione di entrambi
i menischi, lo stress (inteso come il carico per
unità di superficie) sullarticolazione
del ginocchio, aumenti di 2,5-3 volte. Daltro
canto, dopo un asportazione totale di menisco,
la capacità di assorbimento degli urti
da parte dellarticolazione del ginocchio
si riduce di ben il 20%.
La
stabilizzazione dellarticolazione del ginocchio:
i menischi espletano unimportante funzione
stabilizzatrice nei confronti dellarticolazione
del ginocchio mantenendo un corretto atteggiamento
del femore nei confronti della tibia, inoltre
la funzione stabilizzatrice è accentuata
anche dal fatto che le inserzioni meniscali presentano
uno stretto rapporto, sia con i legamenti crociati,
che con le strutture capsulari, per questultimo
motivo i menischi (soprattutto il menisco mediale)
svolgono un ruolo molto importante nella stabilizzazione
del ginocchio, e specificatamente nella limitazione
della lassità anteriore nel momento in
cui venga a mancare la funzione del crociato.
La
limitazione funzionale del movimento di estensione
e flessione del ginocchio: i menischi limitano
funzionalmente il movimento di estensione e di
flessione della gamba sulla coscia.
La
lubrificazione dellarticolazione: i
menischi contribuiscono attivamente alla lubrificazione
dellarticolazione del ginocchio una stendendo
una sottile patina di liquido sinoviale sullarticolazione
stessa, questazione diviene particolarmente
evidente durante la fase di carico dellarticolazione
dove i menischi contribuiscono a spingere il liquido
sinoviale allinterno della cartilagine articolare.
Per cui in questo caso i menischi possono essere
considerati alla stregua di due guarnizioni e
di due ammortizzatori , che rendendo congruenti
due capi articolari, che dal punto di vista anatomico
in effetti non lo sono, proteggono di fatto lintegrità
della cartilagine articolare.
Per
tutta questa serie di ragioni di tipo anatomico-funzionali
il trend attuale è fortemente orientato
verso una tipologia di intervento chirurgico che
tenda per quanto possibile a "salvare"
il menisco lesionato.
Come
si verifica il danno?
Per
ciò che riguarda le lesioni meniscali è
possibile per comodità delineare due possibili
tipi di quadri, il primo riguardante i soggetti
"over 40" ed il secondo quelli sotto
i 40 anni. Nel primo caso predominano condizioni
di tipo degenerativo e quindi non riconducibili
ad un evento traumatico. Nei soggetti al di sotto
dei 40 anni, al contrario, le lesioni a carico
del menisco si verificano normalmente negli sport
di contatto, e sono normalmente causate da un
impatto sul ginocchio in torsione, oppure da un
extra rotazione del piede e della gamba rispetto
al femore nel caso del menisco mediale e da un
intrarotazione del piede e della gamba per ciò
che riguarda il menisco laterale. La lesione del
menisco mediale risulta essere di circa 5 volte
più frequente rispetto a quella del menisco
laterale, questo è correlato al fatto che
il menisco mediale è aderente al legamento
collaterale mediale, oltre al fatto che nella
maggior parte dei casi i contrasti si verificano
a livello del compartimento laterale del ginocchio
provocando in tal modo unextrarotazione
della tibia. Molte volte si può verificare
una lesione del corno posteriore del menisco interno
associata alla rottura del crociato anteriore.
In questo caso è preferibile, se possibile,
optare per una sutura del menisco piuttosto di
una meniscectomia. Infatti è importante
sottolineare il fatto che solo un menisco integro
è in grado di preservare il ginocchio da
una possibile artrosi, , mentre la ricostruzione
del crociato anteriore, in assenza del menisco,
non è in grado di prevenire il fenomeno
artrosico (Puddu e coll., 2001).
Quando
si può tornare in campo?
Nel
caso di una rimozione parziale di menisco effettuata
in artroscopia (meniscectomia parziale artroscopica)
, si può ritornare nella maggior parte
dei casi allattività sportiva nellarco
di 2 3 settimane dallintervento,
in casi particolari anche prima, soprattutto se
i pazienti dimostrano un buon trofismo muscolare
prima dellintervento stesso.
Nella
meniscectomia parziale il problema principale
è costituito dal fatto che , diminuendo
la superficie del menisco, aumenta contestualmente
larea di contatto tra femore e tibia, fattore
che costituisce una causa predisponente ad una
precoce usura delle cartilagini articolari. Nel
caso di sutura meniscale, effettuata sia con fili,
che con ancorette riassorbibili, il piano riabilitativo
prevede lo scarico dellarto per circa 4
settimane (il paziente è quindi costretto
ad utilizzare per tale periodo due antibrachiali)
allo scopo di permettere la cicatrizzazione del
tessuto meniscale. Il ritorno allattività
sportiva è di norma possibile dopo circa
3-4 mesi.
Nel
caso dimpianto di protesi meniscali, che
è peraltro la metodica chirurgica più
recente il cui scopo è quello di permettere
la rigenerazione di un neo-menisco, si evita il
carico per un periodo di circa 6 settimane ed
è possibile di norma ritornare allattività
sportiva dopo un periodo di 4-5 mesi dalla data
dellintervento.
Il
trattamento chirurgico delle lesioni del menisco
esterno deve essere considerato a parte, anche
nel caso di una semplice meniscectomia selettiva
infatti occorre evitare il carico per circa 4
settimane, allo scopo di prevenire lidrarto
(ossia il versamento articolare) ed il sovraccarico
articolare, il ritorno allimpegno agonistico
richiede non meno di 2 mesi dalla data dellintervento.
Quali
esercizi eseguire durante la fase riabilitativa?
Riportiamo
di seguito un protocollo riabilitativo (Peterson
e Renström , 2002, modificato) dopo meniscectomia
parziale, suddiviso in tre fasi di cui la prima
va da 0 a 2 settimane dopo lintervento,
la seconda da 2 a 4 e la terza da 4 ad 8.
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FASE 1 (0-2 settimane)
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FASE 2 (2-4 settimane)
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FASE 3 (4-8 settimane
e ripresa sportiva)
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Obbiettivi
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Diminuzione del dolore
e del gonfiore Aumento del ROM
articolare Rafforzamento del quadricipite
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Aumento del ROM. Recupero
della forza muscolare ed aumento della
funzionalità.
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Recupero del residuo
deficit di forza. Progressione funzionale
delle attività. Ritorno allattività
sportiva.
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Condizioni di carico
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In funzione della tollerabilità.
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Carico totale.
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Carico totale.
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ROM flessibilità
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ROM attivo / passivo
in flesso-estensione del ginocchio. Stretching
degli ischiocrurali. Mobilizzazione della
rotula.
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ROM attivo / passivo
in flesso-estensione del ginocchio. Stretching
degli ischiocrurali. Stretching dei flessori
dellanca.
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ROM attivo / passivo
in flesso-estensione del ginocchio se
permane deficit.
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Rafforzamento in catena
cinetica aperta
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Sollecitazione del quadricipite.
Sollevamento dellarto esteso. Esercitazioni
di tonificazione della muscolatura dellanca.
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Piano di lavoro isotonico
di rafforzamento del quadricipite e degli
ischiocrurali.
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Programma isotonico di
rafforzamento muscolare per tutta muscolatura
dellarto inferiore.
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Rafforzamento in catena
cinetica chiusa
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Piegamento di entrambi
gli arti (0-45°). Estensione degli
ultimi gradi del ginocchio dellarto
leso.
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Piegamento di entrambi
gli arti ( 0-60°. Step.
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Affondi laterali, balzi,
andature elastiche in genere, esercitazioni
pliometriche.
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Esercizi funzionali
e propriocettivi
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Mantenimento dellefficienza
cardio-circolatoria: cyclette, corsa in
acqua profonda con giubbetto di galleggiamento
(dopo completa cicatrizzazione delle ferite).
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Mantenimento dellefficienza
cardio-circolatoria: ciclismo, nuoto,
corsa in acqua. Pedana basculante in appoggio
bipodalico. Posizione del fenicottero.
Esercizi di equilibrio.
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Pedana basculante in
appoggio monopodalico, pedana scorrevole,
salto con la corda. Mantenimento dellefficienza
cardio-circolatoria: corsa, ciclismo,
nuoto.
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Limiti e consigli
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Evitare le attività
sportive.
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Evitare le attività
sportive che comportino lesecuzione
di balzi e/o movimenti di taglio.
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Ritorno allattività
sportiva se la differenza dinamometrica
di forza tra larto leso e larto
sano non supera il 15%.
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