Siamo
sulla soglia?
di Gian Nicola Bisciotti
La
determinazione della velocità corrispondente
alla soglia anaerobica, anche se costituisce
un argomento non privo di polemiche, rappresenta
comunque un importante indice nel controllo
e nella pianificazione dell'allenamento, sia
nell'ambito degli sport di resistenza, sia
in quello degli sport di squadra come il calcio.
Purtroppo
la sua determinazione richiede l'impiego
di attrezzature specifiche, relativamente
costose e/o l'applicazione di protocolli
invasivi, non sempre graditi dall'atleta
e neppure di facile esecuzione per il preparatore
atletico.
In
effetti credo, come tutti coloro i quali
si cimentino quotidianamente sul campo,
che una buona parte di test, indubbiamente
giustamente noti per la loro validità
scientifica, siano in verità poco
proponibili in condizioni reali di controllo
"su campo" dellallenamento",
proprio per la loro scarsa praticità.
Da qui nasce lesigenza di un compromesso
accettabile tra validità scientifica,
e quindi affidabilità dei dati raccolti,
e praticità di esecuzione del protocollo
del test prescelto.
Da
questa esigenza, credo sentita da me come
da molti altri, è nata lidea
di validare una semplice metodica indiretta
che potesse fornire una stima affidabile
della velocità di percorrenza corrispondente
alla soglia anaerobica dell'atleta, senza
per questo dover ricorre allutilizzo
di costose attrezzature o di protocolli
particolarmente difficoltosi; proprio da
questa necessità è scaturito
il B.A.S test, sigla nata dallinvero
immodesta pulsione di creare un acronimo
dei nomi dei suoi ideatori, Bisciotti, Arcelli
e Sagnol, ovvero il sottoscritto, un notissimo
medico sportivo che non ha certo bisogno
della mia presentazione, ed il terzo, il
professor Marcel Sagnol, il direttore del
Dipartimento Entraînement et Performance
della Facoltà di Scienze dello Sport
dellUniversità di Lione, dove
io svolgo la mia attività dinsegnamento.
Il B.A.S test nasce da una "variazione",
se così la possiamo definire, di
un altro protocollo di test messo a punto
da Ettema già nel lontano 1966. In
che cosa consisteva il test di Ettema? Per
semplificare moltissimo il concetto, possiamo
dire che Ettema stabilì che se si
chiedeva ad un atleta di percorrere alla
massima velocità sostenibile 4 prove,
rispettivamente sui 1000, 2000, 3000 e 7430
metri, si riportavano su di un grafico i
valori dei tempi (espressi in secondi) relativi
alle percorrenze sulle varie distanze, ed
infine si tracciava una retta che unisse
tali punti, con un calcolo piuttosto complicato
si era in grado di ricavare il valore di
velocità di soglia dellatleta
in questione. Un esempio grafico del test
di Ettema è riportato nella figura
1. Il tutto con una buona accettabilità
scientifica, ma anche direi con una buona
dose di complicazioni. In primo luogo direi
che richiedere 4 prove di corsa a velocità
massimale su delle percorrenza comprese
tra i 1000 ed i 7430 metri, costituiva indubbiamente
un protocollo di lavoro eccessivamente lungo
(specialmente per un calciatore !) e secondariamente
direi che non tutti possono avere la voglia
o le conoscenze matematiche sufficienti
per calcolare lequazione della retta
tracciata, da cui poi ricavare il valore
di soglia anaerobica. Lidea quindi
è stata quella di validare un protocollo
di test simile ma più snello: solamente
due prove, di eguale affidabilità
e con una procedura di calcolo semplificata
ed accessibile a tutti. Il protocollo del
B.A.S test si compone, come detto, di due
sole prove, la prima una percorrenza massimale
sulla distanza dei 2000 metri e la seconda,
da effettuarsi sempre a velocità
massimale, sui 3000, da svolgersi preferibilmente
almeno a 48 ore di distanza luna dallaltra.
Facciamo un esempio concreto: ammettiamo
che un atleta faccia registrare 7
nella prova sui 2000 ed 1120
nella prova sui 3000, la procedura di calcolo,
che come vedrete è estremamente semplice,
grazie alla quale è possibile calcolare
la percorrenza corrispondente alla soglia
anaerobica è la seguente: Primo passaggio,
riportare i valori dei tempi registrati
in secondi, quindi: 7 X 60 = 420 secondi
nel caso dei 2000 metri e (11 X 60) + 20
= 680 secondi per ciò che riguarda
la prova sui 3000 metri. Secondo passaggio,
dividere la differenza tra le due distanze
percorse espresse in metri, quindi 3000
2000 = 1000, per la differenza tra
i due tempi registrati espressi in secondi,
nel nostro caso 680- 420 = 260.
Per
cui nel nostro esempio ricaveremmo un valore
di 3,84 che corrisponde al valore di percorrenza
a ritmo di soglia del nostro atleta espresso
in metri al secondo. Per riportarlo in km
orari, unità di misura indubbiamente
più pratica per la stesura di piani
di allenamento, sarà sufficiente
moltiplicarlo per 3.6. Nel nostro caso otterremo
una velocità di soglia pari a 13,8
km orari (3,84 X 3,6 = 13,8).
Il
B.A.S test, che è stato validato
attraverso un protocollo scientifico (Bisciotti
e coll., 2000, Bisciotti e coll., 2001),
permette quindi di ottenere dei dati affidabili,
corrispondenti alla velocità di percorrenza
a ritmo di soglia anaerobica, con lutilizzo
di un attrezzatura veramente ridotta al
minimo: un semplice cronometro!
Come
utilizzare i dati desunti dal B.A.S test
per la stesura di piani di allenamento
Un
test da campo, oltre a fornire delle indicazioni
affidabili sullo stato di forma dellatleta,
deve poter dare anche dei dati utilizzabili
per la pianificazione dellallenamento,
in caso contrario direi che il suo valore,
per il preparatore atletico, è ridotto
della metà! Vediamo quindi come utilizzare
i dati desunti dal B.A.S tes per creare
dei piani di allenamento atti allincremento
della potenza aerobica.
Per
un giocatore che avesse un valore di percorrenza
a ritmo di soglia pari a 13,8 km orari,
un metodo classico di allenamento della
potenza aerobica è costituito da
serie su 1000 metri percorsi ad una velocità
maggiore di un 5-10% (ed in alcuni casi
a velocità anche maggiori) rispetto
a quella di soglia. Ammettiamo di voler
costruire con il dato di soglia desunto
dal B.A.S test, uno schema di allenamento
basato su delle ripetute sui 1000 metri
percorsi al 110% rispetto al valore di soglia.
La velocità di percorrenza sarà
uguale in questo caso a: 13,8 X 1,1 ossia
15,2 km orari. Questo significa che il nostro
atleta dovrà percorrere ogni ripetuta
sui 1000 metri in 3 56.
Un
possibile schema di seduta di allenamento
atta allaumento della potenza aerobica
basato su delle ripetute sui 1000 metri
effettuate ad un ritmo pari al 110% della
soglia anaerobica potrebbe quindi essere:
Distanza
:1000 metri
Tempo
di percorrenza :356
Serie:
5
Tempo
di recupero tra le serie : 4-5
Un
caso particolare: migliorano i tempi di
percorrenza ed apparentemente non migliora
la soglia, cosa fare ?
Poniamo
il caso che il nostro atleta, che nel primo
test aveva fatto registrare 7 sui
2000 metri ed 11 20sui
3000, dopo un certo periodo di allenamento,
durante il quale la potenza aerobica sia
stata allenata attraverso le classiche ripetute
sulla distanza dei 1000 metri, faccia registrare
in un secondo B.A.S test 645
sui 2000 metri e 11 10
sui 3000. Si osserverebbe quindi un miglioramento
sulle due distanze, eppure il valore di
soglia anaerobica, invece di migliorare,
paradossalmente peggiorerebbe. Se provassimo
infatti a rifare con i nuovi valori registrati
gli stessi calcoli effettuati per il primo
test, ci accorgeremmo che il valore di soglia
anaerobica è passato da un valore
di 13,8 km/h a quello di 13,6 km/h. Come
mai questincongruenza, ovviamente
soltanto apparente? Semplice, la differenza
tra i valori di percorrenza del primo test
era uguale a 680- 420, ossia 260, mentre
nel secondo test, nonostante il miglioramento
in senso assoluto dei tempi di percorrenza,
la differenza tra i due valori è
aumentata, abbiamo infatti al denominatore
della nostra formula 670 405, ossia
265. Cosa significa questo risultato meramente
matematico in termini pratici? Dimostra
che il nostro atleta è migliorato
maggiormente sulla distanza dei 2000 metri
(miglioramento pari al 3,6%) rispetto a
quanto non sia migliorato sui 3000 metri,
dove il miglioramento registrato è
stato pari solamente all1,5%. Questo
probabilmente a causa del fatto che il blocco
di lavoro effettuato sui 1000 metri ha sortito
come effetto un miglioramento più
tangibile su di una distanza, come quella
dei 2000 metri, più "attinente"
da un punto di vista fisiologico a quella
utilizzata normalmente in allenamento. Cosa
fare in questo caso? Personalmente consiglierei
di non fare più riferimento alla
velocità di soglia come parametro
di allenamento ma bensì alla Velocità
Aerobica Massimale (VAM). La VAM rappresenta
la velocità alla quale si raggiunge
il massimo consumo di ossigeno e quindi
possiamo semplicisticamente dire che la
VAM è la velocità alla quale
il nostro motore aerobico è "al
massimo dei giri". Lavorare a determinate,
e dopo vedremo quali, percentuali della
VAM quindi permette, esattamente come nel
caso del lavoro parametrizzato sulla velocità
di soglia anaerobica, di migliorare la potenza
aerobica.
Il
valore di VAM è facilmente desumibile
dal tempo di percorrenza dei 2000 metri,
che si percorrono proprio ad una velocità
compresa tra il 97-100% della VAM stessa.
Nellesempio che abbiamo adottato quindi
percorre i 2000 metri in 645
significa avere una VAM di circa17,7 km
orari.
Si
tratta ora di costruire una tabella di allenamento,
atta allaumento della potenza aerobica,
basandosi sul valore della VAM. Supponiamo
di voler utilizzare anche in questo caso
delle ripetute sui 1000 metri, la prima
cosa da fare è stimare la percorrenza
massimale sui 1000 metri di un atleta che
abbia una VAM uguale a 17,7 km orari. Dal
momento che i 1000 metri si corrono ad una
percentuale della VAM compresa tra il 105
ed il 115% di questultima (vedi tabella
1), la massima velocità di percorrenza
stimabile sui 1000 metri sarà uguale
a 17,7X 1,05 = 18,5 km orari (per un calciatore
è meglio adottare il,valore percentuale
più basso, ossia il 105%), pari ad
un tempo, sempre sulla distanza di 1000
metri, di 314. A questo
punto possiamo adottare come riferimento
per la nostra tabella di allenamento la
stima del miglior tempo sui mille metri
ottenuta ed eseguire le ripetizioni sulla
distanza ad una percentuale compresa tra
l80 ed il 90 di questultima.
Se
ad esempio volessimo adottare una velocità
di percorrenza pari all82,5% della
massima velocità teorica sui 1000
la nostra tabella di allenamento potrebbe
essere:
Distanza
:1000 metri
Tempo
di percorrenza :355
Serie:
5
Tempo
di recupero tra le serie : 4-5
Come
vedete a questo punto i nuovi tempi di percorrenza
calcolati si presentano coerenti con i miglioramenti
fatti registrare nel corso del secondo B.A.S
test.
Come
riportare i km orari in minuti al km
Supponiamo
di avere un valore di soglia anaerobica
oppure di Velocità Aerobica Massimale
in km orari e, per ovvia praticità,
volerlo riportare in minuti al km, loperazione
da effettuare è molto semplice.
Prendiamo
come esempio un valore di VAM pari a 17
km/h, per prima cosa dobbiamo convertire
questo valore in metri al secondo moltiplicandolo
per 3,6, quindi avremo 17 / 3,6 = 4,72 metri
al secondo, come seconda operazione dovremmo
dividere il valore della distanza (1000
metri) per la velocità in metri al
secondo ottenuta, cioè : 1000 / 4,72
= 211. I mille metri in questione saranno
quindi percorsi in 211 secondi pari a 3
31.
Figura
1: per un atleta che abbia come record personale
sui 1743 m 5'09'', sui 2000 m : 7'10'',
sui 3000 m 11' 23'' e sui 7430 m 19'50''
la velocità di soglia calcolata attraverso
il test di Ettema (1966) è di 3.96
m · s-1 pari a 14.2 km/h.
Distanza di competizione (m)
|
% VAM
|
400
|
Dal 130 al 140
|
800
|
Dal 110 al 125
|
1000
|
Dal 105 al 115
|
1743
|
Dal 100 al 111
|
2000
|
Dal 97 al 100
|
3000
|
Dal 95 al 100
|
7430
|
Dall86 al 93
|
10000
|
Dall85 al 90
|
20000
|
Dall80 all 88
|
27430
|
Dal 78 all85
|
42195
|
Dal 67 all 84
|
Tabella
1: rapporto tra distanza di competizione
e la percentuale di Velocità Aerobica
Massimale utilizzabile .
Per
chi volesse saperne di più
.
Bisciotti
GN.., Arcelli E, Sagnol JM..Un semplice
test da campo per la determinazione della
soglia anaerobica. SdS, anno XIX, numero
49, Luglio-Settembre 2000.
Bisciotti
GN., Iodice PP., Arcelli E., Sagnol JM.
Ph D., Filaire E. Un test de terrain
pour la détermination de la seuil
anareobie. Science et Sport. In corso
di stampa.
Ettema
JH. Limits of human performance and energy
production. Int Z. Angew. Physiol. Einschl.
Arbeitspysiol. 22: 45-54, 1996.
Brooks
GA. Anaerobic treshold: rewiew of the
concept and direction for future research.
Med. Sci. Sports. Exerc. 17: 22-31, 1985.
|